Rendita catastale bassa? Paghi di più
Il paradosso arriva dalla Cisl, che ha confrontato gli importi che i cittadini hanno pagato prima con l’Imu 2012 e poi con la tasi 2014. I risultati sono stati sorprendenti, soprattutto a Roma, dove chi viveva in una casa popolare (quindi aveva una rendita catastale più bassa) pagava di più nel 2014 rispetto al 2012.
La rendita catastale più alta, invece, avrebbe consentito, sempre a Roma, di ottenere un netto risparmio sulla Tasi rispetto all’Imu. Come può essere stato possibile? Per realizzare questo studio, la Cisl ha tenuto in conto:
Una rendita catastale di un immobile tipo (considerando tre tipologie di appartamento maggiormente diffuse a livello nazionale);
Le detrazioni previste dalla maggior parte dei Comuni italiani (senza contare quelle troppo dipendenti dalle singole delibere locali).
Il risultato paradossale per cui chi aveva una rendita catastale bassa pagava di più sarebbe stato causato anche dal fatto che, nel 2012, alcune persone usufruivano della detrazione fiscale nazionale di 200 Euro, di fatto non pagando l’Imu che si aggirava intorno a quella cifra. Nel 2014 questo non è avvenuto e la rendita catastale immobile è stata rivalutata al rialzo con le aliquote, vanificando così l’apparente vantaggio di avere un valore immobiliare modesto.
Un altro elemento che avrebbe inciso sul fenomeno sarebbe l’aumentare del numero di persone tenuta a pagare la Tasi: aumentare la base imponibile ha costretto persone prima esentate (come gli inquilini) a pagare, con conseguenti disagi.
Nei Comuni dove questa disposizione è stata mantenuta (a spese dell’ente locale), questo fenomeno non si verifica. Nelle grandi città, però, il dato è apparso subito evidente ai ricercatori della Cisl. Su una rendita catastale di 500 Euro, i cittadini di ben otto città italiane (da Venezia a Palermo) pagano di più, con un rincaro massimo di 43 Euro tra il 2012 e il 2014. Se, invece, la rendita catastale è pari a 1000 Euro, allora le città più care sul territorio nazionale saranno soltanto due.
La Cisl, che ha diramato i dati, mostra un quadro chiaro della situazione e chiede al Governo una nuova ridefinizione delle aliquote, per consentire a chi ha una rendita catastale più bassa di ottenere almeno un risparmio quando si tratta di pagare le tasse sugli immobili.